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Accolta la richiesta del procuratore generale di Milano

Mills: in appello confermata

la condanna a 4 anni e sei mesi

Il legale dell'avvocato inglese: "Decisione ingiusta, ricorreremo in Cassazione"

Lodo Mondadori, sentenza congelata

La Corte d'Appello di Milano ha disposto la sospensione, in via provvisoria, della esecutività del verdetto

la Finivest È stata condannata a risarcire 750 milioni di euro alla Cir

2009-10-27

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2009-10-27

Accolta la richiesta del procuratore generale di Milano

Mills: in appello confermata

la condanna a 4 anni e sei mesi

Il legale dell'avvocato inglese: "Decisione ingiusta, ricorreremo in Cassazione"

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NOTIZIE CORRELATE

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I giudici: "Mills mentì per Berlusconi" (19 maggio 2009)

MILANO - La seconda sezione della Corte d'appello di Milano ha confermato la condanna di primo grado a quattro anni e sei mesi nei confronti dell'avvocato inglese David Mills per corruzione in atti giudiziari. Dopo le repliche del sostituto procuratore generale di Milano, Laura Bertolè Viale, che ha chiesto la conferma della condanna, e dei difensori, si erano riuniti da quattro ore in camera di consiglio.

RICORSO - L'avvocato Alessio Lanzi, del collegio di difensori di Mills, ha annunciato il ricorso in Cassazione. "Il nostro commento non può che essere amaro ed esprimere una sensazione di diasgio. Credo che questa sia una decisione che mette a dura prova la nostra fede nella giustizia. Non c'erano ragioni per condannare Mills". Gli avvocati difensori avevano chiesto l'assoluzione o in subordine la prescrizione del reato. "Non è finita qui", ha aggiunto l'altro difensore Federico Cecconi. "Abbiamo elementi forti che, qualsiasi sarà la motivazione di questo verdetto, potranno portare a una riforma della sentenza in Cassazione". Cecconi ha aggiunto di condividere le affermazioni di Mills, secondo il quale Berlusconi è estraneo alla vicenda. "Anche Mills non c'entra nulla, perché non c'è stata corruzione. Le conseguenze politiche della vicenda non ci riguardano, anche se ci sono circostanze oggettive che le testimoniano".

GHEDINI - In una nota Niccolò Ghedini, parlamentare Pdl e avvocato di Berlusconi, afferma: "La decisione della Corte d'appello di Milano è del tutto illogica e nega in radice ogni risultanza in fatto e in diritto. Un processo svolto in tempi record negando qualsiasi prova e rifiutando qualsiasi possibilità di difesa. Tale decisione non potrà che essere annullata dalla Cassazione. Comunque, ancora una volta si conferma che a Milano non si possono celebrare processi quando, ancorché indirettamente, vi sia un collegamento con Berlusconi". Mills è coimputato con Silvio Berlusconi per corruzione in atti giudiziari nei processi All Iberian e Guardia di finanza. Per il premier il processo era stato sospeso grazie del lodo Alfano, poi bocciato dalla Corte costituzionale. Mills è stato condannato per essere stato corrotto da Berlusconi con almeno 600 mila dollari affinché dicesse il falso o fosse reticente in due processi.

PRESCRIZIONE - Secondo l'accusa il reato di corruzione avvenne nel 2000 e quindi la prescrizione scatterebbe all'inizio di aprile 2010. Secondo gli avvocati di Mills, la corruzione avvenne nel 1998 e quindi il reato sarebbe "abbondantemente prescritto". Ci sono buone probabilità che per Mills si arrivi a una sentenza definitiva in Cassazione nell'aprile 2010. I giudici d'appello non hanno infatti concesso i termini per il deposito delle motivazioni del verdetto proprio per accelerare i tempi. Entro 15 giorni, quindi, verranno rese note le ragioni che hanno portato a confermare la condanna in primo grado. Poi gli avvocati di Mills avranno 30 giorni per presentare il ricorso in Cassazione. A quel punto mancheranno 4 mesi prima dello scoccare delle lancette della prescrizione. Se dovesse essere condannato in via definitiva, Mills comunque grazie all'indulto non andrà in carcere. Il processo a carico di Berlusconi, sospeso per il Lodo Alfano, dovrebbe riprendere tra dicembre e gennaio. La prescrizione per il premier scatterà nell'aprile 2011.

 

27 ottobre 2009

 

 

 

la Finivest È stata condannata a risarcire 750 milioni di euro alla Cir

Lodo Mondadori, sentenza congelata

La Corte d'Appello di Milano ha disposto la sospensione, in via provvisoria, della esecutività del verdetto

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NOTIZIE CORRELATE

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Lodo Mondadori, il Csm promuove il giudice Mesiano (14 ottobre 2009)

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Fininvest, ricorso per sospendere il maxi-assegno da 750 milioni (5 ottobre 2009)

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Sentenza Cir-Fininvest: "Berlusconi corresponsabile della vicenda corruttiva" (5 ottobre 2009)

MILANO - Lodo Mondadori, si ferma tutto. La Corte d'Appello di Milano ha disposto la sospensione provvisoria della esecutività della sentenza con cui la Finivest è stata condannata a risarcire 750 milioni di euro alla Cir. Lo ha deciso il presidente della Seconda Sezione della Corte d'Appello, con provvedimento inaudita altera parte (senza aver ascoltato il parere dell'altra parte in causa), fissando inoltre al 1° dicembre l'udienza in Camera di Consiglio per la decisione definitiva sulla istanza di sospensione presentata dalla holding della famiglia Berlusconi. La sentenza che condanna Fininvest al maxi-risarcimento era stata emessa dal giudice Raimondo Mesiano il 3 ottobre.

 

27 ottobre 2009

 

REPUBBLICA

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2009-10-27

Quattro anni e 6 mesi al legale accusato di avere ricevuto 600mila dollari dal premier

Risarcimento di 250mila euro alla presidenza del Consiglio, costituitasi parte civile

Mills condannato in Appello

"Fu corrotto da Berlusconi"

I difensori: "A dura prova la fede nello stato di diritto, ricorreremo in Cassazione"

Corsa contro il tempo per evitare la prescrizione che scatterà in aprile

Mills condannato in Appello "Fu corrotto da Berlusconi"

L'avvocato David Mills

MILANO - Dopo 4 ore di camera di consiglio, la seconda sezione della Corte d'appello ha confermato la condanna a quattro anni e sei mesi nei confronti dell'avvocato inglese David Mills per corruzione in atti giudiziari. Confermato anche il risarcimento alla presidenza del Consiglio, costituitasi parte civile, pari a 250 mila euro.

Secondo la sentenza di primo grado, il legale avrebbe ricevuto 600mila dollari da Silvio Berlusconi per essere un testimone reticente in due processi nei quali era imputato il presidente del Consiglio, quello su "All Iberian" e quello sulle tangenti ad uomini della Guardia di finanza. La posizione di Silvio Berlusconi era, invece, stata stralciata per via del lodo Alfano, riguardante le più alte cariche dello Stato e il dibattimento a suo carico era stato sospeso. Dopo la bocciatura della Consulta, il procedimento a carico di Berlusconi ricomincerà, anche se davanti a un altro collegio rispetto a quello che aveva inflitto a Mills la condanna in primo grado. Questo collegio, infatti, è incompatibile e di conseguenza si dovrà tenere una apposita udienza nella quale i giudici presieduti da Gandus "si spoglieranno" del processo che sarà assegnato ad altri giudici. Difficile che si arrivi a un verdetto definitivo entro aprile 2011, quando anche per il premier scatterà la prescrizione.

Mentre i legali di Mills annunciano il ricorso in Cassazione, comincia la corsa contro il tempo per evitare la prescrizione. Per l'avvocato inglese questa scatta nell'aprile del 2010 perchè nel 2000 ebbe la disponibilità dei 600mila dollari ritenuti prezzo della corruzione. Secondo la Corte d'appello, che anche in questo ha accolto le tesi dell'accusa, non decorre da prima che deponesse nei due processi 'incriminati', nel '97 e nel '98, cosa questa che renderebbe il reato "abbondantemente prescritto". I giudici, proprio per permettere una sentenza definitiva il prima possibile, entro 15 giorni renderanno note le ragioni del verdetto e da quel momento gli avvocati di Mills avranno 30 giorni per presentare ricorso. Anche nel caso di una condanna in via definitiva, grazie all'indulto, Mills non andrà in carcere.

Al termine della lettura della sentenza il legale Federico Cecconi ha spiegato di condividere le affermazioni del suo assistito, che aveva dichiarato Berlusconi estraneo alla vicenda giudiziaria. "Quello che sottolineo, però - ha aggiunto - è che lo stesso Mills non c'entra nulla, perchè non c'è stata corruzione". Nella scorsa udienza l'altro difensore del legale inglese, Alessio Lanzi, aveva parlato di "gravi ripercussioni", che avrebbero potuto seguire alla sentenza. Oggi è tornato sull'argomento: "Le conseguenze politiche della vicenda non ci riguardano, anche se ci sono circostanze oggettive che le testimoniano". E' dal punto di vista giuridico, però, "che questa sentenza mette a dura prova la fede nello stato di diritto". Della stessa opinione Niccolò Ghedini, deputato Pdl e avvocato del premier: "E' del tutto illogica e nega in radice ogni risultanza in fatto e in diritto. Un processo svolto in tempi record negando qualsiasi prova e rifiutando qualsiasi possibilità di difesa. Ancora una volta si conferma che a Milano non si possono celebrare processi quando, ancorchè indirettamente, vi sia un collegamento con il presidente Berlusconi''.

''In un Paese civile, in uno stato di diritto, ci sarebbero state subito le dimissioni del presidente del Consiglio che è un acclarato corruttore giudiziario e, come tale, dovrebbe stare nelle patrie galere piuttosto che alla presidenza del Consiglio''. E' invece il commento di Antonio Di Pietro.

(27 ottobre 2009) Tutti gli articoli di cronaca

 

 

 

La Corte d'Appello di Milano prenderà la decisione definitiva

sull'esecutività nell'udienza fissata per il 1° dicembre in Camera di Consiglio

Lodo Mondadori, sentenza

sospesa in via provvisoria

Provvedimento motivato dalla "elevatissima entità della condanna"

Lodo Mondadori, sentenza sospesa in via provvisoria

Il giudice Raimondo Mesiano

MILANO - La Corte d'Appello di Milano ha disposto la sospensione, in via provvisoria, dell'esecutività della sentenza con la quale la Finivest è stata condannata a risarcire 750 milioni di euro alla Cir per la vicenda del Lodo Mondadori. Lo ha reso noto la stessa Fininvest. La Corte ha inoltre fissato all'1 dicembre l'udienza in Camera di Consiglio per la decisione definitiva sulla istanza di sospensione presentata da Fininvest.

Il presidente della Seconda sezione civile della Corte d'appello di Milano ha disposto provvisoriamente la sospensione dell'efficacia esecutiva della sentenza per via della "elevatissima entità della condanna" e della "onerosità dell'eventuale procedimento di ripetizione in caso di accoglimento parziale dell'appello".

Il provvedimento, informa il gruppo del Biscione, è stato disposto "inaudita altera parte" (senza aver sentito la controparte). La sentenza che condanna Fininvest al maxi-risarcimento era stata emessa dal giudice Raimondo Mesiano lo scorso 3 ottobre.

I difensori della Cir, gli avvocati Vincenzo Roppo ed Elisabetta Rubini, "prendono atto del provvedimento con cui il Presidente della Seconda Sezione della Corte d'Appello, su richiesta di Fininvest e in assenza di contraddittorio, ha sospeso l'efficacia esecutiva della sentenza di primo grado e si preparano all'udienza del 1 dicembre prossimo, in cui la questione sarà riesaminata e discussa nel contraddittorio delle parti", si legge in una nota.

La Fininvest aveva presentato ricorso il 22 ottobre. Gli avvocati della società, Romano Vaccarella, Giorgio De Nova, Achille Saletti, Giuseppe Lombardi e Fabio Lepri, hanno contestato "l'illogicità e la contraddittorietà di questa sentenza".

(27 ottobre 2009)

 

 

 

 

 

 

L'UNITA'

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2009-10-27

Caso Mills, la Corte d'appello conferma la sentenza di condanna

I giudici della seconda sezione della Corte d'Appello di Milano hanno confermato la condanna a 4 anni e mezzo per il legale inglese David Mills imputato di corruzione in atti giudiziari. Mills, come in primo grado, è stato ritenuto colpevole di aver ricevuto 600 mila dollari per testimoniare il falso in due processi a carico di Silvio Berlusconi, quello su 'All Iberian' e quello sulle tangenti ad uomini della Guardia di Finanza.

"È una decisione che mette a dura prova la buona fede dello stato di diritto". Così Alessio Lanzi, uno dei difensori di David Mills, commenta la sentenza. "Il mio non può che essere un commento amaro - aggiunge Lanzi - noi comunque andremo in Cassazione, ma quelle di oggi sono decisioni che fanno riflettere e che piacciono".

I giudici della seconda sezione della Corte d'appello di Milano hanno confermato anche il risarcimento alla presidenza del consiglio, costituitasi parte civile, pari a 250 mila euro. Nello stesso processo era imputato anche Silvio Berlusconi ma la posizione del premier era stata stralciata in conseguenza del lodo Alfano, riguardante le più alte cariche dello Stato e il dibattimento a suo carico era stato sospeso. Dopo la bocciatura del lodo Alfano da parte della consulta, il dibattimento a carico di Berlusconi ricomincerà, anche se davanti a un altro collegio rispetto a quello presieduto da Nicoletta Gandus, che aveva condannato Mills. Questo collegio, infatti, è incompatibile, e di conseguenza si dovrà tenere una apposita udienza nella quale i giudici presieduti da Gandus si spoglieranno del processo che sarà assegnato ad altri giudici. Difficile prevedere i tempi entro i quali ricomincerà il dibattimento per il premier.

La difesa di Mills ha sostenuto fino all'ultimo che quel versamento di 600mila dollari non è mai esistito. Altro terreno di scontro è stata la prescrizione: per il sostituto Pg Laura Bertolè Viale, il "momento consumativo" del reato è da collocarsi nel febbraio del 2000, quando la somma entrò nella disponibilità di Mills. In questo caso la prescrizione cadrebbe nel 2010. Per la difesa, che ha chiesto comunque l'assoluzione, il reato, se accaduto, si sarebbe consumato in una fase precedente alle dichiarazioni di Mills del '97-'98 e sarebbe, quindi, "abbondantemente prescritto".

Nei giorni scorsi, Mills in un'intervista, aveva detto: "Sarebbe illogico che uno sia condannato e l'altro assolto; uno colpevole e l'altro innocente. Siccome io so che il dottor Berlusconi non c'entra assolutamente niente in questa cosa, non vedo come possa essere condannato".

27 ottobre 2009

 

 

 

 

Mills, le difese: "Berlusconi teste in aula". Ma il vero obiettivo è la prescrizione

di Claudia Fusanitutti gli articoli dell'autore

"Chiediamo l’assoluzione nel merito, per non aver commesso il fatto, di David Mills. E in subordine, per intervenuta prescrizione". Alla fine di un’arringa durata sei ore, alle quattro del pomeriggio, l’avvocato Federico Cecconi, stoico, meccanico e determinato nello smontare pezzo dopo pezzo prove già confermate da una sentenza di primo grado, pronuncia la parolina magica su cui gli avvocati del premier hanno puntato la fiche che risolverebbe tanti problemi. Non solo per Mills. Soprattutto per Silvio Berlusconi, ex coimputato dell’avvocato architetto del comparto estero della Fininvest (Fininvest group B), poi stralciato per l’arrivo del Lodo Alfano e ora di nuovo imputato, in un dibattimento che deve ancora riprendere, con l’accusa di corruzione in atti giudiziari. L’aula della seconda sezione d’appello al primo piano del palazzo di giustizia di Milano è piccola e non troppo affollata, fredda, spesso saltano la luce e i microfoni e sononecessariunpaio di traslochi prima di far decollare l’udienza. Sembra un processo qualunque ma in realtà gli avvocati del premier seguono con attenzione massima quello che accade qua. Il processo d’appello contro David Mills potrebbe chiudersi già martedì 27 con la conferma della condanna (4 anni e sei mesi) come ha chiesto il pg Laura Bertolè Viale. Ci potrebbe essere anche la riapertura del dibattimento dove le difese vogliono il premier teste in aula ("e non sembri una provocazione"). Ma l’obiettivo è il colpo di scena, possibile, e si chiama prescrizione. Conviene partire da qui. Anche se, conclude Cecconi dopo aver vivisezionato conti correnti e movimenti delle società off shore, "è impossibile dire che Mills sia stato corrotto da Berlusconi e non fu né reticente nè falso (nei processi All Iberian e tangenti alla guardia di finanza, ndr)". E i 600 mila dollari che Mills avrebbe ricevuto da Fininvest "affinché – è scritto nelle motivazioni della sentenza di primo grado - affermasse il falso sul ruolo di Berlusconi nella struttura di società off shore creata da Mills fuori bilancio e utilizzata per attività illegali", non è dimostrato da nessuna parte che siano stati versati da Fininvest per questo motivo.

"TRIBUNALE POCO ATTENTO"

Più volte l’avvocato attacca il tribunale per "la scarsa sobrietà nell’analisi delle prove". Ma il massimo è stato quando "il tribunale ha deciso in modo molto singolare di far decorrere la consumazione del reato di corruzione, non dal momento in cui quel denaro è stato ricevuto ma dal momento in cui è stato disponibile e quindi speso". La differenza è sostanziale: la disponibilità dei 600 mila dollari è dimostrata "da due lettere del27 aprile e del6 maggio1998 che dimostranocomela gestione delle attività principali del conto Struie fossero a partire da queste date gestite da Mills uti dominus ". Così stando le cose, grazie alla legge Cirielli che nel 2005 ha accorciato i tempi della prescrizione dei reati, il delitto di cui è accusato Mills è prescritto "da maggio 2008". Idemquello per cui è accusato Berlusconi. Il pg Viale non perde una battuta, spesso scrolla la testa. L’accusa ha prove regine: le 11 confessioni, in tempi diversi, di Mills davanti ai pm di Milano; la lettera del 2004, scoperta dal pm De Pasquale, in cui Mills spiegava ai fiscalisti inglesi l’origine di quei 600 mila dollari avuti "per ringraziamento". Infine l’utilizzo di parte di quei soldi per acquistare la casa della moglie. Era il 4 febbraio 2000. Solo in questo momento, e non prima, per l’accusa, si consumail reato. In questo caso la mannaia della prescrizione scatta tra aprile e maggio 2010. Per Berlusconi nell’agosto 2011. Una data di cui Ghedini non vuole nemmeno sentir parlare.

16 ottobre 2009

il SOLE 24 ORE

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2009-10-27

Caso Mills: la Corte d'appello conferma condanna a 4 anni e 6 mesi

27 ottobre 2009

L'avvocato britannico David Mills in un'immagine d'archivio (Ansa)

Il processo a Berlusconi sui diritti tv riprende il 16 novembre

"Dai nostri archivi"

Berlusconi nel libro di Vespa: "La Gandus? Nemico dichiarato"

I giudici: Mills fu corrotto per proteggere Berlusconi. Il premier: è uno scandalo

Mills condannato a 4 anni e 6 mesi

Mills, la Cassazione respinge il ricorso di Berlusconi contro il giudice Gandus

Caso Mills, i legali di Berlusconi: "Faremo ricorso in Cassazione"

I giudici della Corte d'appello di Milano hanno confermato la condanna di David Mills a 4 anni e 6 mesi per corruzione in atti giudiziari. Mills, secondo l'accusa, sarebbe stato "comprato" con 600mila dollari da Silvio Berlusconi per dire il falso o essere reticente in due processi a carico del fondatore della Fininvest.

I giudici della seconda sezione della Corte d'appello di Milano hanno confermato anche il risarcimento alla presidenza del consiglio, costituitasi parte civile, pari a 250 mila euro.

Nello stesso processo era imputato anche Silvio Berlusconi ma la posizione del premier era stata stralciata in conseguenza del lodo Alfano, riguardante le più alte cariche dello Stato e il dibattimento a suo carico era stato sospeso.

Dopo la bocciatura del lodo Alfano da parte della consulta, il dibattimento a carico di Berlusconi ricomincerà, anche se davanti a un altro collegio rispetto a quello presieduto da Nicoletta Gandus, che aveva condannato Mills. Questo collegio, infatti, è incompatibile, e di conseguenza si dovrà tenere una apposita udienza nella quale i giudici presieduti da Gandus 'si spoglieranno' del processo che sarà assegnato ad altri giudici.

I legali di Mills: c'è ancora la Cassazione. "Non è finita qui c'è ancora la Cassazione e noi riteniamo di avere elementi forti per riformare la sentenza". Lo dice Federico Cecconi, uno dei legali di David Mills a commento della sentenza che ha confermato la condanna a quattro anni e sei mesi per corruzione in atti giudiziari. I difensori aspettano il deposito delle motivazioni che avverrà entro quindici giorni a partire da oggi, dal momento che i giudici leggendo il dispositivo non hanno indicato alcun termine.

Poi le difese avranno 30 giorni per ricorrere in Cassazione.

Insomma, comincia la grande corsa per evitare la prescrizione. I fatti al centro del processo infatti per Mills scadono nei primi giorni di aprile del prossimo anno.

27 ottobre 2009

 

 

 

 

Il processo a Berlusconi sui diritti tv riprende il 16 novembre

27 ottobre 2009

"Dai nostri archivi"

Berlusconi: "O passa il lodo, o riflessione sulla giustizia"

Diritti tv Mediaset, Confalonieri rinviato a giudizio

Fondi neri Mediaset: reati prescritti, non luogo a procedere per Berlusconi

Diritti tv, Berlusconi e Confalonieri rinviati a giudizio

Processo Mediaset, Berlusconi assente

È stato fissato per il 16 novembre e non per il 3, come era stato dichiarato in ambienti giudiziari, il processo milanese sui diritti Tv che vede, tra gli imputati, Silvio Berlusconi. Il procedimento era stato sospeso nel settembre dello scorso anno in attesa che la Corte costituzionale decidesse sulla legittimitá del Lodo Alfano.

La settimana scorsa, dopo la decisione della consulta di bocciare la legge, gli atti relativi ai processi milanesi con imputato il premier sono stati rispediti nel capoluogo lombado. Il procedimento riprenderà quindi il 16 novembre per tutti gli imputati, davanti al Collegio presieduto dal giudice Edoardo D'Avossa.

27 ottobre 2009

 

 

 

 

 

 

 

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